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Se la salita alla Sella di Malecoste risulta faticosa e monotona,
questa viene però ampiamente ripagata con il percorso in cresta agevole e
molto panoramico ...
Riportiamo fedelmente
la relazione, a cura del CLUB ALPINO
ITALIANO Sezione de L’Aquila, che si trova nei pressi della
chiesetta di San Pietro della Jenca luogo di partenza di questa
escursione.
"Sentiero ripido e
faticoso, ed in alcuni tratti poco evidente. Il dislivello è di
metri 1280 circa. Per escursionisti esperti (EE).
Dalla chiesa di S. Pietro (1166 mt) prendere il sentiero a sn. che
scende alla “Fonte Vecchia” (1132 mt) del XIII secolo, continuare
scendendo verso ds., seguire il sentiero fino ad arrivare al bivio
per San Clemente (1120 mt), svoltare a sn., seguire la strada
carrozzabile e, subito dopo, immettersi a destra sul sentiero (1135
mt) e proseguire fino ad arrivare sulla Strada Provinciale del Vasto
n. 86.
Attraversare la Provinciale e subito dopo riprendere l’itinerario
per la Cima Giovanni Paolo II. Da questo punto si segue solo un
brevissimo tratto in salita fino a quota 1300 mt della dissestata
carrareccia che dal km 0,7 della SP n. 86 porta a un ricovero per
pastori con fontanile in località “le Veci”.
Giunti a quota 1300 mt, come si è detto, si piega a ds. (E) e sempre
percorrendo, ma in piano, la stessa carrareccia si arriva ad un
fontanile (1350 mt circa e non riportato sull’l.G.M.) alla sinistra
del quale si prende il ripido, faticoso, lungo sentiero serpeggiante
che porterà alla “Cima Giovanni Paolo II”.
Arrivati ad un ameno prato, dopo breve sosta, si riprende la salita
fino ad un agevole intaglio della terza collana di rocce che
caratterizzano la cresta Malecoste. Siamo in prossimità dello Iaccio
(Stazzo) del Vaduccio (2025 mt) al quale non è necessario arrivare
(tranne da parte di chi desidera vedere uno dei cinque stazzi più
alti, oltre i 2000 metri, del Gran Sasso e che evocano tanta
sofferenza).
Superato il Vaduccio con una ripida diagonale in direzione NE si è
alla Sella delle Malecoste (2229 mt) importante valico che mette in
comunicazione la Valle del Vasto con l’alta Valle di Chiarino. Si
risale fino a quota 2421 mt passando sotto la Cima delle Malecoste.
Si segue il filo della lunga cresta in leggera discesa fino a quota
2375 mt dalla quale, a chi la percorre, si apre un aereo paesaggio
sui due versanti del Gran Sasso, di grande bellezza.
Poi, con una ripida salita di una settantina di metri, si giunge ad
una “punta rocciosa” (2424 mt): è la cima intitolata a Papa Giovanni
Paolo II. E come poteva essere diversamente per un Papa proiettato
verso il futuro, che aveva superato un attentato, gravissime
malattie e la drammatica infermità contro la quale,
ottantacinquenne, aveva lottato fino alle ultime ore della Sua vita.
Per raggiungere la “Cima Giovanni Paolo II” occorrono circa cinque
ore di cammino.
Poco più avanti il Pizzo Cefalone. Sotto le sue rupi la grotta dove
la notte del 5 Giugno del 1230 moriva il “viandante” ed eremita
Franco, il Santo del Gran Sasso".
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