Fonte Grotte |
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::. Gran Sasso | Escursioni | Fonte Grotte (2050 mt) dalla ex Miniera di Bitume |
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(*) Alfonso Lucrezi - La speleologia nel Gran Sasso d'Italia Escursione "diversa" che necessita di luce, casco, magari un ricambio e perché no, dell'aiuto di una guida speleologica... Provenendo da Assergi si oltrepassa il bivio per l'Albergo di Campo Imperatore e si continua sulla statale 17 bis, che attraversa l'altopiano, in direzione di Fonte Vetica. Alla fine di un rettilineo 2 km prima del bivio per Fonte Vetica, sulla sinistra, una pista conduce alla ex Miniera di Bitume. La si percorre per circa 3,5 km e quando piega a destra si continua fino ad arrivare nei pressi della ex miniera, dove si parcheggia (1764 mt). Si scende leggermente in direzione del "Masso Aragonese" per poi risalire liberamente il crestone ad est del canalone (v. mappa). Seguendo il filo di cresta si raggiunge la base delle rocce al di sotto delle quali, a sinistra, un esile sentierino permette di raggiungere la porta metallica (sempre aperta perché scardinata) all'ingresso della grotta. " ... Parlando a chi a cuore la montagna ritengo scontati - e comunque li ripeto - sia l'invito a non inquinare l'acqua (che viene utilizzata a Fonte Vetica), che quello a non asportare né distruggere le concrezioni all'interno della cavità". (Lorenzo Grassi, Gruppo Grotte Roma "Niphargus") Descrizione interna
di Gianfranco Trovato, del Circolo Speleologico Romano: Le due sale che si incontrano successivamente presentano manifesti segni di crollo e appaiono essersi formate là dove diaclasi trasversali incrociano il fascio diaclasico principale. Oltre la seconda sala, la più vasta, la cavità comincia a restringersi e la volta ad abbassarsi, tanto che spesso si è costretti a strisciare nell'acqua per procedere. Una saletta al termine di questa prima serie di strettoie rappresenta il punto più avanzato raggiunto prima che il Circolo Speleologico Romano operasse lo sfondamento del budello che inizia da questa sala. Superato questo, dopo un breve slargo, se ne presenta subito un altro e quindi la cavità continua per cunicoli sempre bassi e faticosi. Quest'ultima parte della grotta presenta un brusco cambiamento della morfologia: scompaiono le acque correnti, il suolo è ingombro di materiale detritico e sulle pareti compare una fine fanghiglia di degradazione; elementi che indicano l'essere questa una parte inattiva della grotta". ::.
Bibliografia essenziale: ::.
Per saperne di più... NB: E' stato
riportato il nome "Fonte Grotte" come da mappa (Cfr. biblio 8). |
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