L'Acerone del Gran Sasso |
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Le faggete di quest'area presentano alcuni aspetti interessanti connessi alla presenza dell'asaro (Asarum europaeum), specie non comune in Appennino. Generalmente, questi boschi si caratterizzano come ambienti forestali piuttosto poveri di specie del sottobosco poiché la luce riesce difficilmente a penetrare la fitta chioma degli alberi. Nelle zone rocciose, al faggio si sostituiscono tassi, tigli e aceri. Tra questi merita una menzione particolare il famoso Acerone, un acero (Acer pseudoplatanus) dalle dimensioni colossali e totalmente cavo all'interno che veglia sulla montagna di Isola. Le aree forestali meglio conservate risultano quelle più ricche di fauna. In particolare la Rosalia alpina, un insetto molto raro e dalla vivace livrea legato ai grandi faggi marcescenti, inoltre diverse specie di uccelli forestali come la balia dal collare o il pigliamosche. Sui grandi faggi nidifica l'astore, un potente rapace legato proprio alle grandi estensioni boschive ben conservate e selvagge". (Info Parco) Arrivati a Campo Imperatore da Assergi o ... si segue il lungo rettifilo che porta all'Albergo. Giunti in prossimità della prima curva a sinistra (+/- a quota 1800 mt) si parcheggia. Da qui parte la comoda carrareccia che, a destra, rapidamente conduce al Vado di Corno (1924 mt). Superato il Vado si tralascia la carrareccia, che continua verso sinistra, e si seguono i segni in direzione di Casale San Nicola che scendono a destra. Ad una selletta, a quota 1673 mt, si oltrepassa la deviazione che raggiunge il rifugio D'Arcangelo e si continua a scendere a zig-zag immersi nel bosco. Intorno ai 1380 mt di quota il sentiero esce fuori dal bosco. Si continua quindi fino alla prima svolta a destra e quando si arriva alla successiva, a sinistra (+/- 1312 mt sulla mappa CAI), lì inizia il sentierino che conduce all'Acerone. Inizialmente è poco
invitante, superato un fosso però s'incontrano degli ometti di
pietre seguendo i quali, in leggera salita, si arriva ad un bivio
(+/- 1337 mt, frecce bianche). Si continua a dx, su sentiero che
diventa ripido, fino a localizzare l'Acerone (Acer Pseudoplatanus): NB: il libro
"Gran Sasso - Le più belle escursioni" (cfr. biblio 1) riporta a
pag. 126 quota 1214 mt. Questa non è corretta e rappresenta una delle
rare inesattezze del libro... |
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